Anche E.M.A. sarà tra i messaggeri della campagna #IoLeggoPerché progettata dall’A.I.E. in occasione della giornata mondiale del libro il prossimo 23 aprile. La mission di questa operazione è integralmente visibile qui, insieme con le diverse manifestazioni ed eventi promossi per quella data, mentre le ragioni per cui il giorno prescelto è il 23 aprile e non un altro le potete trovare qui.
Come per l’amore, le donne, le mamme, i papà, i nonni… non è necessaria una scadenza particolare per ricordare i libri e la lettura. I lettori, quelli veri (aggettivo che personalmente preferisco di gran lunga a forti) lo sanno. Certo, un giorno speciale, un giorno dedicato, è comunque un piacere, un po’ come il nostro compleanno: non è che non esistiamo tutti gli altri giorni dell’anno, ma quella è la nostra giornata particolare (e magari di tanti altri che condividono con noi l’onore della data). Ci piace ricevere attenzioni, regali, torte, sorprese e cotillon… Qualcuno deve aver pensato che anche ai libri potrebbe non dispiacere. Ché, pur essendo fatti di inchiostro e carta (o pixel e display multitouch, perché non dimentichiamo che #unlibroèunlibro), ha comunque un’anima e un cuore, anzi tante anime e tanti cuori quanti sono coloro che li leggono. Per chi legge il rapporto con il libro è la più elettiva tra le relazione sotto il profilo della reciprocità: diamo e riceviamo sempre qualcosa in cambio.
Perché allora non festeggiare? E perché – come pare essere ferma intenzione di questa particolare campagna – non invitare alla festa i non lettori? Qualcuno potrà obiettare che la lettura, come l’amore, è un sentimento (sì, un sentimento, avete letto bene) che non può essere imposto, deve poter sbocciare spontaneo come un fiore di campo (acc! Che metafora banale!). E personalmente accolgo questa obiezione in pieno.
Ma ecco che c’è (e anche perché E.M.A. ha deciso di aderire al progetto #IoLeggoPerché): per festeggiare, attraverso il libro, un non-lettore per eccellenza che però per coincidenza (anche questa rima è banale!) compie gli anni proprio quel giorno (e quanti anni sono!); per sfidare la sorte, vincere una scommessa, organizzare una sorpresa che (quasi) nessuno s’aspetta.
Ma insomma che diavolo ha in mente di fare E.M.A. il prossimo 23 aprile? Questo non ve lo possiamo ancora dire. Sicché, se proprio ci tenete a saperlo, dovrete per forza continuare a seguire…
TO BE CONTINUED…
Come per l’amore, le donne, le mamme, i papà, i nonni… non è necessaria una scadenza particolare per ricordare i libri e la lettura. I lettori, quelli veri (aggettivo che personalmente preferisco di gran lunga a forti) lo sanno. Certo, un giorno speciale, un giorno dedicato, è comunque un piacere, un po’ come il nostro compleanno: non è che non esistiamo tutti gli altri giorni dell’anno, ma quella è la nostra giornata particolare (e magari di tanti altri che condividono con noi l’onore della data). Ci piace ricevere attenzioni, regali, torte, sorprese e cotillon… Qualcuno deve aver pensato che anche ai libri potrebbe non dispiacere. Ché, pur essendo fatti di inchiostro e carta (o pixel e display multitouch, perché non dimentichiamo che #unlibroèunlibro), ha comunque un’anima e un cuore, anzi tante anime e tanti cuori quanti sono coloro che li leggono. Per chi legge il rapporto con il libro è la più elettiva tra le relazione sotto il profilo della reciprocità: diamo e riceviamo sempre qualcosa in cambio.
Perché allora non festeggiare? E perché – come pare essere ferma intenzione di questa particolare campagna – non invitare alla festa i non lettori? Qualcuno potrà obiettare che la lettura, come l’amore, è un sentimento (sì, un sentimento, avete letto bene) che non può essere imposto, deve poter sbocciare spontaneo come un fiore di campo (acc! Che metafora banale!). E personalmente accolgo questa obiezione in pieno.
Ma ecco che c’è (e anche perché E.M.A. ha deciso di aderire al progetto #IoLeggoPerché): per festeggiare, attraverso il libro, un non-lettore per eccellenza che però per coincidenza (anche questa rima è banale!) compie gli anni proprio quel giorno (e quanti anni sono!); per sfidare la sorte, vincere una scommessa, organizzare una sorpresa che (quasi) nessuno s’aspetta.
Ma insomma che diavolo ha in mente di fare E.M.A. il prossimo 23 aprile? Questo non ve lo possiamo ancora dire. Sicché, se proprio ci tenete a saperlo, dovrete per forza continuare a seguire…
TO BE CONTINUED…