A chi si rivolge?
A chiunque voglia raccontare e scrivere, e sia in cerca di un modo per pubblicare.
Un punto, tuttavia, è necessario chiarire: la scelta di rivolgersi primariamente a chi decide di auto pubblicarsi affonda nel medesimo terreno di motivazioni che spingono gli autori a scegliere questa strada, ma anche i blogger ad affidare al web le proprie idee e ambizioni. Perché, facciamo finta di essere onesti, tutti noi avremmo preferito un contratto, possibilmente a tempo indeterminato, con una testata giornalistica, una casa editrice, un’agenzia di comunicazioni. Non averlo ottenuto non significa non possedere le doti giuste (è più probabile che sia esattamente il contra-rio), e l’aver deciso di intraprendere la libera professione e scommettere su noi stessi non può e non deve essere considerato un ripiego. A patto, va da sé, che il mestiere sia fatto con impegno, serietà e soprattutto qualità.
E la mancanza di qualità è ciò che spesso viene rimproverata agli auto-pubblicati, carenze nell’editing, refusi, copertine scialbe, oltre a contenuti gettati nel gran caldero-ne indiscriminatamente.
E.M.A. si rivolge sì agli auto-pubblicati ma non a tutti. Alla base c’è sempre, e doverosamente, un lavoro di valutazione, filtraggio, cernita, analisi delle potenzialità del testo (e non solo del mercato). Solo in un secondo momento si può pensare di procedere con il lavoro editoriale vero e proprio, inclusa la selezione della piattaforma e del formato (cartaceo o digitale) più adatto alle esigenze del testo e dell’autore.
A chiunque voglia raccontare e scrivere, e sia in cerca di un modo per pubblicare.
Un punto, tuttavia, è necessario chiarire: la scelta di rivolgersi primariamente a chi decide di auto pubblicarsi affonda nel medesimo terreno di motivazioni che spingono gli autori a scegliere questa strada, ma anche i blogger ad affidare al web le proprie idee e ambizioni. Perché, facciamo finta di essere onesti, tutti noi avremmo preferito un contratto, possibilmente a tempo indeterminato, con una testata giornalistica, una casa editrice, un’agenzia di comunicazioni. Non averlo ottenuto non significa non possedere le doti giuste (è più probabile che sia esattamente il contra-rio), e l’aver deciso di intraprendere la libera professione e scommettere su noi stessi non può e non deve essere considerato un ripiego. A patto, va da sé, che il mestiere sia fatto con impegno, serietà e soprattutto qualità.
E la mancanza di qualità è ciò che spesso viene rimproverata agli auto-pubblicati, carenze nell’editing, refusi, copertine scialbe, oltre a contenuti gettati nel gran caldero-ne indiscriminatamente.
E.M.A. si rivolge sì agli auto-pubblicati ma non a tutti. Alla base c’è sempre, e doverosamente, un lavoro di valutazione, filtraggio, cernita, analisi delle potenzialità del testo (e non solo del mercato). Solo in un secondo momento si può pensare di procedere con il lavoro editoriale vero e proprio, inclusa la selezione della piattaforma e del formato (cartaceo o digitale) più adatto alle esigenze del testo e dell’autore.